Andrea G. Pinketts Il senso della frase 

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 Stai attento,  concluse.
 Che fine ha fatto Leona?
 L altra sera era molto seccata quando te ne sei andato. Non si sentiva al
centro dell attenzione.
 Non capisco come tu sia diventata sua amica.
 Perché? Leona è una persona interessante. Sicuramente non è una ragazza
facile...
 Tutt altro, è una ragazza facilissima.
 Non in quel senso. Volevo dire che Leona ha un carattere molto
 particolare . Per capirla bene, a fondo, bisogna mettersi nei suoi panni.
 Tu ci riesci?
 Ci sto provando.
 Credo che Leona abbia bisogno di un amica come te. Dubito che abbia mai
avuto una sola amica in vita sua. Non ha nemmeno amici, credo. A parte sua cugina,
pochi esseri umani riescono a restare attaccati a Leona dopo il cerimoniale del coito.
 Sei cinico.
 Va a momenti. Sono meno cinico di quello che vorrei essere.
 Così, stasera finalmente avrai quello che vuoi. Incastrando Olegario,
intendo dire. E poi?
 Bella domanda. Poi cercherò qualcos altro da volere. Sai, la mia vittoria
sarà anche una sconfitta, perché quando scoprirà che Nicky è veramente morta sarà
come se Nicky fosse morta in quel momento.
 È triste. Dovrai seguire qualcun altra, tipo quella tua amica a cui avevi detto
di essere un agente segreto. Segui sempre le ragazze che ti piacciono?
 No, a volte seguo anche le ragazze che non mi piacciono. Quando ho
cominciato a seguire te, non offenderti, non mi piacevi affatto.
 Colpa del montgomery? Non preoccuparti, oggi è l ultima volta che lo
metto.
 È la cosa più vicina a una dichiarazione che abbia mai sentito.
 Già, ma dichiarazione di cosa?
 Io solitamente trovo ridicole le coppie che si prendono per mano quando
passeggiano. Ma, in fondo, non stiamo passeggiando, no?  Sorrise e appoggiò la
mano sulla tovaglia rosa come un petalo o come carta da macellaio. La mano bianca
attendeva. Appoggiai la mia mano sulla sua.
Era fredda.  O che gelida manina, me la lasci riscaldar?  intonai9.
9
Citazione da La Boheme di Giacomo Puccini.
 Volentieri. Sennonché la tua mano è ancora più fredda della mia.
Chiesi il conto. Lasciai una mancia congrua ma il cameriere non mi ringraziò.
Si limitò a intascare. Sotto lo sguardo divertito di Nicky, mentre impettito si stava
allontanando, gli gridai:  Il resto, per favore, me lo cambi in gettoni telefonici.
Chiamai Olegario da una cabina. Quando rispose riattaccai. Ogni dieci minuti,
per un ora intera, presi a telefonargli. Alle due del pomeriggio Pogo mi raggiunse in
taxi in un bar. Si scolò una sgnappa, spense il tassametro e via, verso Mona.
 Bisogna che la pianti con questo lavoro del cazzo. La gente è diventata
troppo pirla. Ieri ho caricato uno che mi ha chiesto se poteva fumare. Gli ho detto di
sì.  Sto babbo di minchia tornava da una cena ufficiale al Circolo della stampa. Era
insieme a una bella patonza sulla trentina. Lei era in abito da sera, lui in smoking.
 Sto pezzo di piede mi dice di fermarmi per trovargli un tabaccaio aperto. Lo porto in
Centrale, scende e mi lascia la patonza in ostaggio. Quando risale mi fa, tutto tronfio:
«Sa, io sono della CIA». Poi mi offre un sigaro. Accetto e quello attacca: «Come li
conserva i sigari?». E io: «I sigari non li conservo, li fumo!». «Già», fa lui, con aria
da sberle e di superiorità contemporaneamente «un profano». «Profano una bega, gli
dico, io ti scarrozzo in città per guzzarti i sigari e tu mi dai del profano». Sai cosa mi
ha risposto?
 No.
 Mi fa: «Usare argilla bagnata o giornali appallottolati e bagnati in
sostituzione di un umidificatore deve essere evitato. Tali ripieghi possono inumidire i
sigari, ma contengono sostanze organiche che rapidamente provocano muffa, creano
odore e possono attirare scarafaggi».
 E tu?
 Voleva fare il saputello con me. Io fumo Stop senza filtro, sigari solo occa-
sionalmente. Ma gli ho risposto per le rime: umidità fredda è meglio. È pericoloso far
evaporare l acqua per mezzo del calore dove i sigari sono conservati. Il calore sui
70°F può far nascere vermi, uova di insetti, che possono essere occasionalmente
presenti nel tabacco per sigari.
 E lui?  ormai mi stavo divertendo.
 Lui? Tutto impettito mi dice: «Il forzato ricondizionamento di sigari secchi
per mezzo del vapore è decisamente dannoso perché questo allenta la fascia, le fa for-
mare bolle e provoca muffa». Per fartela breve, continuava col suo tono saccente. La
trifola, che secondo me aveva bevuto, si era quasi addormentata. Sai, per me quel
cliente era la prima volta. Lei doveva esserci abituata. Arriviamo finalmente a desti-
nazione. Lo aiuto a far scendere la patonza che aveva il senso dell equilibrio in vacca
e, saltinculo alla romana, sai di cosa mi accorgo?
 Non tenermi sulle spine.
 Quel fesso mi ha bruciato il sedile col suo cazzo di sigaro. Gesticolava, il
maiale, parlando. Il mio sedile, mi segui? Morale: gli ho lasciato cadere il mio sigaro
acceso nei pantaloni. Aveva la patta aperta quel babbo di minchia.
 Pogo, ti rendi conto? Hai corso il rischio di dar fuoco a un  membro del
servizio segreto americano?!
 Mentre lui saltellava con l affare in mano, ho dato una sbirciatina ai suoi
documenti. Aveva la tessera della CIA, sì, ma del Cigar Institute of America, un
istituto di New York finanziato dai produttori di sigari.
 Tu sì che hai una vita interessante, Pogo. Se avessi ancora la patente farei il
taxista.
Pogo si concentrò sulla guida. Arrivammo a Mona che c era ancora luce. Gli
indicai la strada per raggiungere la 01 Oil. Girammo intorno al complesso un paio di
volte. Niente da fare: l unica via d accesso era il cancello all entrata. La luce sem-
brava non aver fretta di andarsene. In ateo silenzio Pogo e io osservammo i giochi del
tramonto sul deposito. Cambiando colore la 01 Oil appariva innocua. Perdeva
quell aria di neutra minaccia che la livida luce di dicembre le conferiva di giorno. Col
buio non sembrava più un geometrico corpo annegato. Non è del buio che bisogna
temere, ma di chi, nel buio, improvvisamente accende la luce.
 Vuoi restare qui tutta la sera a guardare quel cimitero?
 Perché lo hai chiamato cimitero?
 Che domanda. Perché sembra un cimitero. Mi dà l idea della morte. No,
forse mi sbaglio. È peggio.  Anche Pogo, come me e come Ulli, avvertiva qualcosa
di sbagliato in quell edificio.
 Pogo continua, vai avanti, lo sai che mi fido del tuo fiuto. Non alludo alle
tue capacità deduttive, parlo proprio di istinto.  Pogo il dritto, compiaciuto che gli
si riconoscesse l animalità, proseguì. [ Pobierz caÅ‚ość w formacie PDF ]

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