Chiaro Davanzati Rime 

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non so mai che pensare: 30
li giorni quanti e quali
avea di gioia, mirando i suo sembianti,
la dolce acoglienza
che mi facea sì dibuonairamente.
Ahimè lasso dolente, com faragio? 35
Perché vivo ad oltragio
di me medesmo ognora,
che là ove dimora
la mia gioia, non agio lecenza?
Sì come il pesce prende 40
in agua la sua vita
né mai non viveria in altro loco,
così l amor m acende
e al pensare m invita
e mi comprende d amoroso foco: 45
ché d altro non poria
la mia vita durare
che solo rimembrar de l amorosa,
però ch è quella cosa
ov i ho messo tuto mio disio, 50
e porto e tegno in fio
ciò ch agio di vertù o segnoria.
Una dolze speranza
pensando mi conforta
e redemi  n alquanto viguroso: 55
Letteratura italiana Einaudi 125
Chiaro Davanzati - Rime
che quando omo ha pesanza
di suo dolor che porta,
poi ch ave ben, gli sa più saporoso:
onde poria avenire
procian lo ben ch io spero, 60
che mi poria del mio mal ristorare,
in breve ritornare
là ond io sono lontano
ed eser prossimano
di quella in cui è mio disire. 65
LVIII
(V CCLVIII)
Madonna, poi m avete
in vostra segnoria,
perché mi tormentate,
da poi son vostro più ch io non son mio,
e  l cor con voi tenete 5
e la speranza mia?
SeÙnnonn-è in voi pietate,
tormento e dico: lasso, com facc io?
Ca voi disiderando,
madonna, e voi guardando, 10
sempre ne presi vita:
e ora m è fallita  la speranza,
ché la dolze impromessa
ch avea, or m è dimessa;
l amoroso sguardare, 15
ché lo veo celare,  honde pesanza.
Pesanza m è dogliosa,
madonna, ch io non veo
Letteratura italiana Einaudi 126
Chiaro Davanzati - Rime
vostra amorosa cera,
che mi solea di fin cor rallegrare; 20
perché mi sta nascosa,
sì forte ne vaneo
che per nulla manera
eo posso la mia vita confortare;
ma faccio a simiglianza 25
del cecer per usanza,
che ciò che li dispiace
dimostra che li piace  e va cantando:
ed io similemente
canto, e sono dolente: 30
ché sanza voi vedere
gioia non posso aver  né ben pensando.
Pensando, lasso, pèro
perché sia divenuto
che mi state celata, 35
ma credo n agia colpa i mai parlieri;
onde merzé vi chero
ch amor non sia smaruto
né la spene c ho data
a voi, perché ci sian fatti guerieri: 40
ca fina donna deve
l amor tenere in seve
via più distretamente,
se la malvagia gente  ne favella;
chi chi ha  n sé ricore, 45
lo cela sovet ore:
però s è  n voi temenza,
faÙllo vostra plasenza  ch è sì bella.
Bella sovr ogni sète,
madonna, al mio parere, 50
e più d ogn altra cosa
mi fate sovr ogn altra ragionare;
Letteratura italiana Einaudi 127
Chiaro Davanzati - Rime
tute adornezze avete
e somma di piacere:
seÙnnoÙffoste pietosa, 55
farestene ciascun maravigliare;
ch omo c ha richitate
e usa scarsitate
di quel ch ave aquistato,
cheÙnn è forte blasmato  malamente 60
e donna c ha bieltate,
se nonn  ha in sé pietate,
par che ne sia ripresa:
onde di quella intesa  vi stea a mente.
Madonna, disïando 65
vostro amoroso viso,
non posso soferire
la mia voglia d alquanto dimostrare;
se la dico in cantando,
non son perciò diviso 70
del vostro amor covrire,
ché sempre l agio a mente d oservare;
ma siavi ricordato,
s io vi son servo dato,
di faremi gioioso; 75
non vi paia noioso  meo cantare;
non agiate riguardo
da darmi il dolze sguardo
ch io solea avere,
che mi facea valere  e gioia menare. 80
Letteratura italiana Einaudi 128
Chiaro Davanzati - Rime
LIX
(V CCLIX)
Nesuna gioia creo
che  n esto mondo sia  ver cortesia
o pregio di valenza prosedere,
ché per asempro veo,
chi non si amisuria  co maestria, 5
che fina canoscenza non pò avere:
ch è verità tenere
loco di danno e ota,
e lo mentire pronta
e vale talfïata: 10
però è più laudata
la gioia ch omo ave in grato,
che  l giusto adoperato:
non serve ciò che richiede volere.
Ove dimora e posa 15
cortesia e valore?  In gentil core,
ch altrove non poria far dimoranza:
ché più è poderosa
la fiama di splendor  che di calore,
onde lo cor gentil ne prende usanza 20
che fa perseveranza
più di servire e ama
che lo poder non chiama,
ma stringelo misura:
là ove non forza dura 25
lo poco valor vale,
e talfiata svale
sì come l umiltà per orgoglianza.
Là ove pogia  noranza
per cortesia mantene  e monta e vene, 30
Letteratura italiana Einaudi 129
Chiaro Davanzati - Rime
come per fiato raviva lo foco;
e per amisuranza
orgoglio cala e pene, e monta  n bene
di fina gioia in alturalo poco,
ch è tale detto gioco 35
in amorosa via
ch acende villania.
Però chi ama senta
ciò che l amor talenta:
e sé fa come l ape 40
che per dolze cape
e per trafitta caciasi di loco.
Adunque valimento
vale per ubidenza, com semenza
che doplica di frutto adoperando: 45
così di placimento
amor nasce ed agenza  in canoscenza,
che sanza ciò di gioia va alungiando;
ché l agua sogottando
a dura pietra tolle 50
e partela, ch è molle:
così per soferire
si prosiede disire:
seÙll una parte tace,
orgoglio vene in pace; 55
per sì e no si va contrariando.
Sicome per fredura
l agua in ghiacca raprende,  giàÙn s arende
cotanto indura per adimorare,
e dove per calura 60
sua durezza rincende,  sì contende
vertù de l una e l altra per usare;
così avene d amare,
che richier gentilezza
Letteratura italiana Einaudi 130
Chiaro Davanzati - Rime
e talo con prodezza, 65
e donasi a viltate
chi n ha gentiltate,
ch amore vizi manda
soverchio di vivanda,
se cortesia e ubidire non pare. 70
LX
(V CCLX)
S io mi parto da voi, donna malvagia, [ Pobierz całość w formacie PDF ]

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